La cervicalgia (dolore cronico al collo nella regione anatomica del rachide cervicale tra C1 e C7) è una delle condizioni muscoloscheletriche più diffuse e costose nella società occidentale. In tutto il mondo, la percentuale della popolazione che riporta problemi cronici del collo in qualsiasi momento arriva fino a 20 %.
Il dolore muscoloscheletrico cronico si sviluppa di solito a seguito di una lesione o di un insulto seguito da infiammazione. La trasmissione di segnali di dolore ripetuti produce cambiamenti funzionali e strutturali nel sistema nervoso e si verifica una sensibilizzazione centrale, seguita da una perdita di controllo dello stimolo doloroso.
Anche fattori psicosociali, tra cui depressione e ansia, colpiscono tra il 20% e il 50% delle persone con dolore cronico.
Una grande varietà di interventi terapici sono disponibili per il trattamento del dolore cronico al collo, compresa la terapia manuale, le manipolazioni spinali, le terapie passive, le tecniche di rilassamento , elettroterapia, gestione dello stress, e dal 2008 una parte integrante del trattamento è costituita dall’esercizio attivo.
L’esercizio attivo è proposto per rieducare i muscoli dei sistemi di stabilizzazione (compresi i muscoli profondi e i legamenti) che possono essere danneggiati durante la lesione (stiramenti e micro lacerazioni), la quale può provocare schemi di movimento disfunzionali a causa della mancanza di controllo motorio a livello della colonna vertebrale cervicale. I muscoli del collo superficiale sostituiscono le azioni dei muscoli profondi, con conseguente affaticamento precoce, iperattività e dolore; pertanto, l’esercizio attivo può funzionare efficacemente per riabilitare le strutture muscoloscheletriche danneggiate e correggere i modelli di movimento.
Allo stesso modo in cui il farmaco è prescritto nei dosaggi richiesti, è consigliato un grado di precisione simile alle prescrizioni sull’attività fisica; da qui lo sviluppo del formato frequenza, intensità, tempo e tipo (FITT). Nonostante l’elevata incidenza di dolore cronico al collo e la prova dei benefici dell’esercizio attivo per il trattamento dei sintomi associati, vi è una scarsità di prove a raccomandare un principio FITT in questa popolazione di pazienti. Attraverso questo metodo, l’esercizio può essere adattato alle esigenze individuali in base a vari aspetti dell’attività, ad esempio il tipo di esercizio svolto, a quale livello di sforzo (intensità), quanto spesso e per quale durata.
I risultati di una revisione sono in accordo con le attuali linee guida per una popolazione cronica del dolore al collo, che afferma che i programmi dovrebbero essere multimodali per includere l’esercizio e l’educazione attiva. Esercitare un minimo di 3 volte a settimana per circa 30-60 minuti con intensità che raggiunge fino all’80% della MCV (Massima Contrazione Volontaria) per indurre guadagni di forza e ridurre dolore e disabilità. Gli esercizi di resistenza per aumentare la forza isometrica dei flessori cervicali profondi sono indicati per assicurare il corretto reclutamento e la funzione muscolare.
Gli esercizi di resistenza incorporati in un regime che usa la gravità come resistenza può aumentare il funzionamento posturale dei muscoli cervicali più profondi, che può ridurre il dolore in una popolazione cervicalgica cronica.
Gli esercizi aerobici possono aiutare ad indurre un maggiore senso di benessere globale percepito e la qualità della vita correlata alla salute.
Gli interventi dovrebbero durare da 6 a 12 settimane con l’incoraggiamento a continuare l’esercizio per tutta la vita.